Una ricerca su un campione di bambini italiani ha mostrato che già dai 6 anni in poi nella comprensione di frasi interrogative precedute dai pronomi Chi-Quale, linterpretazione del pronome come soggetto anziché come oggetto della frase è linterpretazione preferita (De Vincenzi, 1996). La presente ricerca ha voluto indagare la relazione tra le componenti linguistiche e la comprensione di tali frasi interrogative in due gruppi di soggetti le cui difficoltà linguistiche sono state attribuite a diversi fattori: soggetti con sindrome di down e con sindrome autistica.
Ai due gruppi è stata presentata la medesima versione del test per la comprensione di frasi interrogative Chi-Quale utilizzata per i bambini normodotati. I risultati mostrano che sebbene in entrambi i gruppi la prestazione al test sia inferiore alla norma, i soggetti autistici si comportano come il campione di bambini normododati, ovvero preferiscono linterpretazione del pronome interrogativo come soggetto della frase. Al contrario, il gruppo di soggetti con sindrome di Down compie lo stesso numero di errori nellinterpretazione del pronome come soggetto o oggetto della frase. Questo risultato non può essere spiegato adducendo ad una differente capacità di processing nei due gruppi dal momento che lo span di memoria è comparabile. I dati confermano che la comprensione della frasi interrogative richiede delle specifiche abilità sintattiche e che queste possono essere selettivamente compromesse in patologie specifiche.
La comprensione di frasi interrogative Chi-Quale nella Sindrome di Down e nellautismo
Tipo Pubblicazione:
Articolo
Publisher:
Il Mulino, Bologna , Italia
Source:
Giornale italiano di psicologia 3 (2009): 685–693.
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Date:
2009
Resource Identifier:
http://www.cnr.it/prodotto/i/69653
Language:
Ita